Vision String Quartet

E. Bloch, Prélude B. 63
F. Mendelssohn, Quartetto n. 2 in la min. op. 13
A. Dvořák, Quartetto per archi in sol magg. op. 106

Questa sera sul Palco Acustico allestito all’Isola Bella si esibisce il Vision String Quartet con un programma che si apre con Prelude di Bloch, composto nel 1925 seguito da due quartetti di Mendelssohn e Dvóřak. Sebbene il Quartetto n. 2 op. 13 del 1827 appartenga alle opere giovanili del compositore amburghese, allora diciottenne, rivela già una padronanza delle strutture formali unite a una spiccata originalità. Diversamente da Mendelssohn, il Quartetto n. 13 op. 106 di  Dvóřak, terminato nel 1895, è il penultimo quartetto scritto dal compositore boemo, rientrato in patria dopo la sua permanenza negli Stati Uniti. La sintassi usata da Dvóřak, all’apice della sua carriera artistica, si articola sullo stile classico: un omaggio ai grandi compositori del passato, mettendo in secondo piano le melodie popolari boeme e il tributo al Nuovo Mondo, così intensamente celebrato negli anni precedenti.
Il Vision String Quartet, costituitosi nel 2012 e residente a Berlino, è tra i protagonisti della nuova generazione quartettistica raggiungendo in poco tempo una reputazione planetaria.