Il cerchio perfetto: Corelli, Bach e Händel.

La splendida Villa Ponti di Arona ospita Teodoro Baù e Andrea Buccarella, rispettivamente viola da gamba e clavicembalo, per uno straordinario programma tutto barocco.

Ritroviamo la musica da camera il 19 agosto nella splendida Villa Ponti di Arona. Teodoro Baù e Andrea Buccarella, rispettivamente viola da gamba e clavicembalo, propongono pagine di alcuni tra gli autori più affascinanti del Seicento.
Corelli e Händel, infatti, erano conosciuti all’epoca per il loro fascino, la loro classe e la personalità carismatica e in società erano ospiti ricercati e contesi nei salotti più in vista, non solo in veste di musicisti. Si sono sfidati molto spesso a suon di archetto e tastiera, aspetto dal quale prende vita questo programma che vede alternarsi loro brani a pagine di Bach: un cerchio perfetto che unisce questi tre straordinari compositori.
Anche Teodoro Baù rientra tra gli artisti appartenenti ad Outhere Music, in partnership da quest’anno con il Festival.

 

C’è un filo invisibile che collega Arcangelo Corelli e Johann Sebastian Bach, al di là delle barriere stilistiche, geografiche e temporali che separano i due compositori: entrambi rappresentano il pinnacolo più alto della scuola musicale da cui provengono; in loro il cerchio di una tradizione si chiude in un risultato perfetto, che non può che essere imitato. Da una parte Corelli, figlio della tradizione violinistica italiana del Seicento, raccoglie tutte le innovazioni tecniche dei suoi predecessori per poi proporre delle sonate che aprono la strada al XVIII secolo. La schiera di imitatori e seguaci è infinita anche se la purezza apollinea delle sue sonate rimane pietra di paragone per chiunque si cimenti nel genere. Un esempio di imitazione, incluso nel programma, è la ciaccona per cembalo solo di Händel, in cui il compositore si cimenta in una serie di variazioni di spiccata impronta corelliana. Dall’altra parte invece Johann Sebastian Bach riunisce in sé gli echi di tutte le scuole nazionali europee e della tradizione luterana di cui è figlio, per fornire un risultato di sconvolgente novità; fu lui il primo ad adoperare il genere della sonata con strumento melodico e strumento a tastiera concertato, di cui le sonate BWV 1028 e 1029 sono esempi. In questo genere, lo strumento a tastiera non è subordinato allo strumento melodico, ma partecipa all’azione musicale sullo stesso piano, avendo appunto una parte concertante. I primi a riprendere questo tipo di forma furono i suoi stessi figli Carl Philipp, Johann Christian e Wilhelm Friedermann, e poi, con il pianoforte che cominciava sempre più a sostituire il clavicembalo, passò a Haydn, Mozart, Beethoven fino a tutti i compositori del periodo romantico.

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