‘Rigoletto’ ma in altr’uom qui mi cangio!’

L’opera lirica in versione scenica, itinerante ed immersiva approda a Stresa Festival, portata e ideata dal regista Gianmaria Aliverta grazie ad una coproduzione con VoceAllOpera.

QUI IL VIDEO DI PRESENTAZIONE.

Nell’Ottocento ridurre le opere in trascrizioni per pochi strumenti e pochi cantanti per adattarle a piccoli luoghi per un pubblico ridotto era prassi comune perché non esistevano metodi di riproduzione e diffusione della musica. Stresa Festival vuole riprendere questa tradizione antica e riproporla grazie ad un geniale regista e drammaturgo nato e cresciuto sulle sponde del lago Maggiore, Gianmaria Aliverta, che sta avendo molto successo anche all’estero ma che non ha dimenticato il suo territorio. Aliverta, che è uno sperimentatore, da oltre dodici anni con VoceAllOpera porta in giro per il mondo un nuovo modo di fare opera. Rigoletto che andrà in scena per Stresa Festival sarà una tragedia immersiva, come ci dice lo stesso Aliverta. Il centro dell’azione è lo spettatore a stretto contatto con i cantanti: in questo modo si cambia totalmente la prospettiva del pubblico che viene catapultato con dolcezza all’interno della vicenda, potendo godere per la prima volta di tutte quelle sfumature che vivono i protagonisti ed eliminando quella barriera che c’è tra spettatore e palcoscenico. Gli artisti si muoveranno infatti cantando accanto al pubblico: si vivrà quest’opera in modo totale restando di fianco al Duca di Mantova o a un palmo dall’agonizzante Gilda. Niente cambi scena, niente teli dipinti da illuminare: saranno gli spettatori a spostarsi per assistere alle varie scene che si susseguiranno nelle scenografie naturali del Lago d’Orta: i primi due atti si svolgeranno nel magnifico giardino di Villa Bossi mentre per il terzo atto ci si imbarcherà alla volta dell’incantevole Isola di San Giulio. Un Rigoletto così lo si potrà vedere solo qui!

Aliverta torna a riallestire il capolavoro verdiano in una inusuale riduzione drammaturgia e musicale frutto dello stesso regista. Si va al nocciolo di Rigoletto, via i personaggio secondari, via coro cortigiano e paggi, solo cinque artisti vocali a ricoprire sette ruoli, pochissimi gli elementi scenici volti a fondersi con il paesaggio incantevole è incantato di Orta, a concludere l’operazione basteranno i costumi ricercati e teatrali frutto di Sara Marcucci.
Lo spettacolo sarà itinerante si svolgerà sullo stesso piano del pubblico, non ci sono palcoscenici a
separare il pubblico degli interpreti, sarà una vera e propria esperienza, lo spettatore perderà la percezione di essere un mero ascoltatore ma vivrà e condividerà le emozioni con gli stessi artisti. A coronare la vicenda Aliverta ha pensato ad un riadattamento orchestrale il cui punto di forza sarà la fisarmonica, a cui il direttore musicale dell’associazione Marco Alibrando ha aggiunto clarinetto e violoncello, tutta l’opera è stata pertanto trascritta dalle sapienti mani di Giacomo Mutigli.
Aliverta ha puntato su un cast di giovanissimi cantanti di cui presto sentiremo molto parlare, Castillo già ex allievo dell’Accademia del Teatro Alla Scala indosserà per la prima volta i panni di Rigoletto, il tenore Infantino vincitore del concorso internazionale Giancarlo Aliverta edizione 2023 che ha già debuttato ad aprile nei panni di Rodolfo per VoceAllOpera sarà il Duca di Mantova, il soprano Sanza che debuttò con
VoceAllopera il ruolo già nel 2019 sarà Gilda, stessa cosa per il Mezzo-soprano Antonini che nel 2019 interpreto già Giovanna e Maddalena entra invece nella squadra VAO il giovane basso Milanese De Antoni
come Monterone e sparafucile, ovviamente a concertare il tutto il direttore musicale di VoceAllopera il
bravissimo Marco Alibrando.

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