Le prime isole del Festival: #jazz e #young.

Il focus sul pianoforte tra jazz e musiche di confine.
L’esigenza musicale dei giovani.
Le Nozze di Figaro e Ludovico Einaudi.

Isola Jazz, musica libera.
Stresa Festival è nato dalla musica tradizionalmente classica che, per decenni, lo ha definito e caratterizzato. Si è aperto poi uno spazio nuovo, “altro”, per ospitare la musica jazz e la musica “libera” che va a toccare tante discipline e forme d’arte e suoni.
È questa la prima isola che incontriamo nel nostro arcipelago musicale e che si connota come un omaggio alla musica libera: l’Isola Jazz.

Per valorizzare i luoghi fuori dalla tradizionale sala da concerto, La Catapulta ideata e progettata da Michele De Lucchi per il Festival nel 2021 incarna perfettamente questo concetto: è una stanza della musica a tutti gli effetti che può apparire magicamente in un luogo inconsueto, potendo essere posata in riva al lago o in un bosco o altrove.
Quest’anno ritroviamo questo palco acustico sul Lungolago La Palazzola di Stresa per tre concerti jazz.

Egberto Gismonti è un’icona di questa tradizione che esprime a pieno il senso della musica libera e improvvisata, dell’espressione di varie forme sonore. Qui lo troviamo infatti in veste di polistrumentista: chitarra, pianoforte, flauto e voce sono gli strumenti che lo accompagneranno in questo live imperdibile.

Il focus sul pianoforte prosegue nei successivi due concerti sul Lungolago La Palazzola.
Simone Locarni Trio è l’occasione d’incontro fra tre affermati protagonisti del jazz contemporaneo a livello mondiale: Simone Locarni è un artista locale molto interessante, che si sta facendo spazio nel panorama jazz nazionale e internazionale. È vincitore dello Spoleto Europe Jazz Award come Miglior Talento Jazz Europeo 2022 ed è stato premiato con la Menzione Speciale di Tomorrow’s Jazz 2022); il russo Yuri Goloubev è un contrabbassista tra i più apprezzati al mondo, già primo contrabbasso nei Solisti di Mosca di Yuri Bashmet; e infine il tedesco Klaus Gesing, grande firma del jazz d’avanguardia europeo e uno dei nomi di punta della storica etichetta ECM. Klaus Gesing, sax e clarinetto, ha aperto nuovi orizzonti sulle possibilità sonore di questi due strumenti. L’utilizzo che ne fa Gesing non è tradizionale, ma la ricerca è centrata su un nuovo “colore” attraverso l’utilizzo dell’elettronica e del loop.
Uniti dalle radici classiche e da una grande affinità stilistica, i tre musicisti mettono in comune la propria poetica e le rispettive composizioni abbandonando ruoli e convenzioni dettate dagli strumenti di appartenenza, condividendo interamente lo spazio sonoro e affidandosi a un permeante e continuo interplay.

Al pianoforte trovamo infine un altro straordinario musicista tedesco, Florian Weber, che si è saldamente affermato come star internazionale. Le qualità compositive, comunicative e di improvvisazione di questo musicista sono evidenti e note. Si presenta in duo con Luigi Grasso, al sax, tra le stelle più convincenti del jazz italiano e tra i nomi più conosciuti fuori dall’Italia.

Celebriamo il bicentenario della nascita di Bruckner con una visione e versione leggera della sua musica grazie alla Jazzrausch Bigband. Sarà interessante ascoltare come questa big band così esplosiva riuscirà a liberare le armonie intense di Bruckner attraverso la musica jazz.
Con il loro programma Bruckner’s Breakdown, una nuvola di suoni orchestrali su groove dubstep si diffonde nelle sale da concerto e sui palchi dei festival. Soprattutto per gli arrangiamenti delle sinfonie di Leonhard Kuhn e le sue nuove composizioni, il nutrito ensemble di base è stato ampliato con corno, percussioni, fagotto e tre archi rendendo i concerti un crogiolo del presente musicale.

Isola Young ovvero cosa vogliono i giovani dalla musica.
I ragazzi di Stresa Festival Young hanno pensato un programma che mette in evidenza la richiesta musicale dei giovani di oggi.
Il fil rouge incentrato sulla chitarra acustica è presente anche nei loro primi due concerti. Il chitarrista americano Trace Bundy è uno specialista delle sei corde acustiche: virtuoso della chitarra, acclamato a livello internazionale, deve essere visto e non solo ascoltato. La sua musica è poesia in movimento grazie all’uso di armoniche, loop e alla sua presenza scenica e il mix di questi elementi offre un’esperienza indimenticabile di concerto dal vivo. Poter assistere al live di “Acoustic Ninja“, così soprannominato dai suoi fans, stupisce anche gli amanti più esperti di musica che si chiedono come una persona possa fare tutto questo con due sole mani e dieci dita.

Anna Castiglia è un talento che si è fatto notare non solo attraverso la sua partecipazione a X-Factor, ma soprattutto per la sua originalità e la voglia di emergere in questo mondo che sembra uniformarsi principalmente attorno ai generi del rap e della trap.

I nostri giovani dell’Associazione Stresa Festival Young hanno avuto una bella intuizione. Hanno infatti colto la suggestione storica e musicale che viene dal nostro territorio: a Stresa è nata la musica elettronica con i Krisma, storico duo formato da Christina Moser e Maurizio Arcieri, che anni addietro ha cominciato a lavorare sulla musica elettronica e sul mixaggio delle varie tracce, sulla possibilità di ‘manipolare’ la musica attraverso un nuovo linguaggio. La loro è stata una ricerca interessante e innovativa negli anni sessanta, portata avanti in una location all’interno di un bosco proprio a Gignese, sopra a Stresa, che sarà la venue scelta dagli Young per i loro tre concerti di luglio. Ribattezzata Bosco Sonoro, è il simbolo di questo ponte tra il passato e il “qui e ora” alla ricerca delle origini, delle radici e della storia locale.
Krisma TV è il progetto di Bienoise, che si definisce laptot composer e che celebra l’anomalia new wave immaginata dai Krisma.
Alberto Ricca compone computer music, con un particolare interesse per gli elementi non-musicali (rumore, errori e musica sepolta in essi) e per la stimolazione di ascolto e contemplazione consapevole. Insieme a lui, per questo interessante progetto, Olga Condry alla voce e il video artista Fabio Brusadin.

Voce all’Opera diretto da Gianmaria Aliverta metterà in scena Le nozze di Figaro in forma cameristica. Si tratta di una riduzione drammaturgica per quartetto d’archi e voci, formula adottata già lo scorso anno per il Rigoletto.
L’apprezzatissimo giardino di Villa Bossi a Orta San Giulio e l’affascinante l’isola di San Giulio si riconfermano le location che hanno saputo stupire per la suggestione e la capacità di mettere in connessione artisti e pubblico. Lo spettatore è completamente immerso nell’opera e ha la possibilità così di vedere nascere il teatro musicale nella sua accezione più veritiera: infatti le opere in forma cameristica, nella riduzione per pochi strumenti e voci, erano una prassi utilizzata per esempio anche all’epoca di Mozart con l’avvallo dei compositori stessi. Portare l’opera in questa forma nella programmazione del Festival, che per tradizione propone musica da camera e sinfonica, è anche un atto filologico per riscoprire questa tradizione della riduzione delle opere che non perdono in alcun modo il loro valore teatrale e musicale.

Non ha bisogno di presentazioni Ludovico Einaudi, attesissimo a Stresa, che ha fatto registrare il “tutto esaurito” a poche ore dall’inizio della prevendita del concerto del prossimo 17 luglio.
Einaudi ha mantenuto una sua estetica musicale, ben riconoscibile fin dall’inizio, in maniera tenace, costante e “completa”, basata sulla semplicità della musica che però riesce a creare una atmosfera amatissima in tutto il mondo. A dieci anni dall’uscita di uno dei suoi album più significativi e amati, Einaudi torna sulle tracce di In A Time Lapse per immaginarle in una nuova maniera con un nuovo organico strumentale formato da straordinari musicisti.

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